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Articolo LA SENTINELLA 2004

http://ricerca.gelocal.it/lasentinella/archivio/lasentinella/2004/07/19/IT2PO_IT201.html

Gran finale all'Open Jazz Festival

PAVONE. Conclusione con danza e percussioni per il terzo Pavone Open Jazz Festival, manifestazione che anche questa volta ha visto un notevole aumento di pubblico e di iniziative ed un gruppo di lavoro (Open ART) che, in collaborazione con il comune, crede in un'iniziativa la cui identità artistica si sta consolidando nel panorama nazionale tanto da essere conosciuta in tutta Italia.

Si sono esibiti musicisti americani, francesi, senegalesi, brasiliani e ovviamente italiani; ci sono stati gli stage di danza, canto, percussione, con momenti dedicati al teatro e si sono potute ammirare le mostre di pittura e scultura di Marco Perosino, Elisa Vitale e Antonio Muroni, quelle di fotografia di Mariangela Palmisano, Maurizio Givovich e Roberto Lusso in un percorso tra Africa-Cuba-Europa che ben disegna il tema del festival di questa terza edizione. La musica: ovviamente gran successo venerdì sera per la star Miroslav Vitous con piazza Falcone piena e composizioni raffinate, grande tecnica ma anche grande attenzione al pubblico senza per questo perdere di vista il progetto. Entusiasmo pure per l'energia di Calixto Oviedo, uno dei più grandi batteristi di latin jazz, interrotto soltanto dalla pioggia di giovedì sera. In precedenza si erano esibiti Ellen Christi e Claudio Lodati, ricerca e atmosfera, mentre sabato sera il trio Jogral ha messo in contrasto la musica del Brasile con il quartetto di Guido Bombardieri che si muoveva tra jazz, folk e musica classica con il vibrafonista Andrea Dulbecco in grande serata.

Domenica sera apertura per Supersonic Jazzer, formazione jazz moderna standars e ritmi funky a divertire un pubblico curioso. Il finale aspettava ad Odwalla, gruppo allargato con ospiti, nove musicisti sul primo palco e dieci ballerine sul secondo, allestito per la danza, il progetto ispirato ad un testo da "Dialoghi con Leucò" di C.Pavese ha visto coreografie (Arabesque) contemporanee e afro composte su una musica scritta, ma con anche vaste aree d'improvvisazione. Un pubblico entusiasta ha applaudito a lungo questa degna chiusura del Festival. Soddisfatti gli organizzatori, in primis l'amministrazione comunale di Pavone che in tre anni ha dimostrato di credere in una manifestazione culturale importante e facendone partecipe il territorio, ma non solo visto la grande affluenza di pubblico proveniente oltre i confini del Canavese. E tutto questo offrendo concerti e spettacoli con ingresso libero, grazie anche al contributo della Fondazione S. Paolo. Molto soddisfatto dell'esito della manifestazione il direttore artistico di Open ART (Music Studio, Arabesque, Hopstore, Fotoreporter) Massimo Barbiero: «Siamo contenti nel vedere come le reali ‘collaborazioni' ad un progetto portano a questi risultati. La qualità è ‘merce' rara, bisogna lavorare per costruirla, con questa amministrazione è possibile, ed è anche gratificante». (ma.be.)

19 luglio 2004 sez.


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